Partiamo come sempre dalla parola: adulto deriva dal verbo latino adolescere,, si sempre “lui”, nella sua forma al participio passato, adultus e indica un’azione compiuta, quella di essere cresciuto, di aver maturato un completo sviluppo psico-fisico.
L’adulto dovrebbe rappresentare quell’adolescente che ha superato la sua fase, il suo periodo di cambiamento. L’adulto dovrebbe essere la metamorfosi compiuta.
Richiedere un appuntamento con uno psicologo da adulti è una forma di grande consapevolezza e di amore verso se stessi, presuppone il saper riconoscere le proprie fragilità, i propri nodi conflittuali, il bisogno di sanare un disagio, di capire il proprio stato di mal-Essere.
Ci sono i sintomi, certo, a parlare, talvolta però quello che spinge a chiedere un colloquio è il desiderio di conoscersi meglio, di capire davvero e potersi spiegare certi avvenimenti, atteggiamenti, ripetizione di schemi o eventi che nuocciono alla salute e all’equilibrio di una persona.
Mi sento senza controllo…
Credo di avere avuto un attacco di panico…
Mi arrabbio in continuazione…
Mi sento sempre stanco, senza voglia di fare niente…
Mi sembra di non aver dormito stanotte…
Mi sento continuamente attaccato dagli altri…
Ho continui pensieri negativi che non mi lasciano tranquillo…
Mi sembra di non valere niente…
Tutte le precedenti frasi riassumono quanto una persona possa, da sola, farsi un’ auto-analisi e dichiarare di avere bisogno di aiuto, di chiarezza.
Nello svolgimento delle tappe del ciclo vitale di una persona, possono crearsi delle lacune, delle accelerate brusche, delle interferenze relazionali talmente imponenti da bloccare o rimuovere parte del percorso di vita fino a quel momento intrapreso.
Parlare a un adulto ha il vantaggio di avere un interlocutore sullo stesso piano evolutivo, giovane o avanzata età adulta che sia.
Un lutto, un investimento economico fallito, una delusione, un evento traumatico, un periodo di ostentato stress, un ruolo interpretato con innaturalezza o obbligo in uno dei contesti in cui ci si muove (lavorativo, familiare, affettivo, amicale): tutti esempi, in alcuni casi, di un inceppamento o di un’accelerazione di quello che è stata la crescita, portando per età anagrafica a definirsi adulta una persona, ma non a contribuire a completarne l’ effettivo sviluppo psico-emotivo.
Il Mal-Essere talvolta deriva da uno squilibrio, l’età anagrafica è in dissonanza con l’età che ci si sente di avere raggiunto, incrementando gli sforzi per mantenere ruoli o responsabilità di portata maggiore di quella che si potrebbe sopportare.
In altri casi gli Adulti si trovano ad affrontare vere e proprie guerre con chi hanno intorno, causando crepe, se non fratture, nelle relazioni che hanno con le persone.
In alcuni periodi, a volte della durata di anni, ci si può sentire vittime di circostanze o di essere sempre nel mirino degli Altri.
A volte la guerra è disputata con Se stessi e questo è il caso di maggior consapevolezza che si possa avere e può portare ad autoinfliggersi colpe o responsabilità, sentendosi senza via di scampo, o, per restare nella metafora, sentendo di avere perso la battaglia e di doversi arrendere.
Se stai leggendo QUESTO è un buon segnale di comando, di controllo su te stesso, ricercare una soluzione è il primo passo verso un cambiamento.
Il secondo passo, ora, è contattarmi.
Cosa posso fare per Te? O Per Voi? Lo capiremo Insieme.
Dott.ssa Eva Bassanese
Psicologa Psicoterapeuta a Venezia Mestre (VE)